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 Cambio sulla panchina del Milan, Gattuso si dimette: “Decisione sofferta ma giusta”

Cambio sulla panchina del Milan, Gattuso si dimette: “Decisione sofferta ma giusta”

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Fatale fu la mancata qualificazione in Champions League. Rino Gattuso lascia il Milan, e con lui anche il direttore dell’area tecnica Leonardo. Una rivoluzione che avviene a meno di due giorni dalla fine del campionato di serie A. Alla base di queste rispettive e identiche scelte ci sarebbero differenze di vedute rispetto all’amministratore delegato e plenipotenziario del club, Ivan Gazidis.

Strategie diverse, in sostanza. E così l’ultima stretta di mano tra Gattuso e Gazidis sarebbe avvenuta nella giornata di ieri, durante un lungo incontro definito “armonioso”, durante il quale è stata preso la decisione di intraprendere strade diverse. Mancano i presupposti per andare avanti insieme. Perché se da un lato l’ormai ex tecnico rossonero avrebbe voluto in squadra qualche giocatore di esperienza per dare maggiore qualità in campo, nel tentativo di fare il salto di qualità, dall’altra parte l’amministratore delegato avrebbe preferito continuare a seguire la linea verde scelta dal fondo Elliott.

In un’intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica, Gattuso ha detto: “Decidere di lasciare la panchina del Milan non è semplice. Ma è una decisione che dovevo prendere”. Una decisione che lo “costringe” a rinunciare anche ad altri due anni di contratto. “La mia è una scelta sofferta, ma ponderata – ha continuato -, e la decisione che ho preso è la somma di diciotto mesi da allenatore di una squadra che per me non sarà mai come le altre. Mesi che ho vissuto con grande passione, indimenticabili”.

L’ufficializzazione degli addii di Gattuso e Leonardo dovrebbe avvenire in mattinata. Nel frattempo cominciano a farsi sentire i primi nomi dei possibili sostituti sulla panchina del Milan: Di Francesco Jardim, Giampaolo, Simone Inzaghi o Gasperini. Al momento, solo voci. Dal 2014 ad oggi sono sette gli allenatori che hanno ricoperto il medesimo ruolo sulla panchina rossonera. Sintomo di una programmazione che potrebbe quasi essere definita “a vista”.