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Almanacco 2021/2022 del Grand Hotel Calciomercato: il nuovo libro di Gianluca Di Marzio

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A cura di Lucia Arduini

Il successo del programma televisivo “Calciomercato: L’originale” su Sky, due libri e ora un nuovo podcast. La forza del brand di successo “Gianluca Di Marzio” è dovuta alla franchezza, al modo diretto, senza filtri, di comunicare con interlocutori che vogliono sempre di più essere aggiornati sulle situazioni di mercato. La pubblicazione del suo secondo libro Almanacco 2021/2022 del Grand Hotel Calciomercato è la perfetta raccolta di tutto ciò che un tifoso si aspetta di trovare, compreso di numeri e dettagli inediti. Il lettore rimane immerso in quelle storie, come se a narrarle fosse un amico di vecchia data, e diventa parte di quel romanzo intricato e pieno di colpi di scena. Di Marzio nel primo libro Grand Hotel Calciomercato (2020) definisce il “Signor Calciomercato” come “un tipo affascinante (…), vecchio più di un secolo ma che sa stare sempre alla moda. In tasca aveva poche lire e oggi milioni di euro, i suoi pensieri sono diventati articolati e i suoi spostamenti dovrebbero rimanere segreti”. Già, un mondo complicato, ma che vale la pena raccontare, e ce ne ha parlato in questa intervista.

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Come è nata in lei l’esigenza di scrivere libri sul calciomercato?
È nato tutto abbastanza casualmente. Il lockdown dello scorso anno mi ha permesso di avere più tempo libero, continuando a interagire con i miei interlocutori, anche loro a casa e quindi con più tempo da dedicarmi. Grazie al tempo a disposizione, si è aperta così l’opportunità: il primo libro ha avuto un successo importante, è stato tradotto in due lingue e sono stati venduti i diritti televisivi per farne una serie tv. È andato ben oltre le mie previsioni. Poi è nata l’idea di fare un secondo libro più legato all’attualità, e proveremo ogni anno a novembre a uscire con una sorta di almanacco legato alle trattative, con retroscena e aneddoti ma anche le cifre delle operazioni: una particolarità che interessa sempre di più a lettori e utenti”.

Dopo un mercato incredibile come quello di quest’anno, la stesura del suo ultimo deve averle richiesto un grosso lavoro. Quale notizia l’ha reso più orgoglioso?
Mai mi sarei immaginato di dover scrivere un libro raccontando le partenze di Messi e Ronaldo nella stessa stagione, di Lukaku e Hakimi che lasciavano l’Inter e di tutto il tourbillon di allenatori che è stato qualcosa di sorprendente. Mi ha aiutato sicuramente allo sviluppo del libro, più situazioni importanti racconti e più il libro acquista un suo perché. Anche se, uno dei capitoli che mi ha dato più soddisfazione, è stato quello su Messias, il simbolo che le favole di calciomercato si possono realizzare. Aver raccontato e scritto la sua storia non sapendo che di lì a poco avrebbe debuttato con gol in Champions, è stato molto appagante. Un’altra delle storie di cui vado orgoglioso è quella di Ribéry: nessuno si aspettava, a mercato praticamente concluso, che sarebbe arrivato alla Salernitana. Aver dato quella notizia al popolo di Salerno, averli fatti sognare, mi ha regalato una grande gioia. Vedevo la reazione sui social: mi invitavano a pranzi, cene, tour della costiera amalfitana… mi hanno ringraziato più loro che tante tifoserie per altre trattative”.

Per lei è importante il rapporto con i tifosi?
Tantissimo. È quella molla che ti spinge anche a Natale o in vacanza con i figli a tenere sempre sotto controllo il telefono, perché vuoi essere un punto di riferimento per la gente. Mi scrivono in privato chiedendomi di rivelare i nomi di mercato, dicendomi che credono solo a me, e questo mi stimola a stare sempre sul pezzo per fornire a loro notizie che siano sempre più certe”.

Qual è stata, invece, la trattativa più faticosa da scovare?
Sicuramente quelle che hanno riguardato gli allenatori. Ad esempio, riuscire a capire dove sarebbe andato Allegri: diviso tra Juventus, Inter e Real Madrid, i blancos erano convinti del suo arrivo fino alla sera prima dell’annuncio. Inzaghi stesso stava rinnovando con la Lazio e il giorno dopo era l’allenatore dell’Inter. Ci sono dei meccanismi che davvero possono cambiare da un momento all’altro, soprattutto con gli allenatori. Bisogna sempre stare molto attenti a come dici le cose e a quando le dici, i tempi sono fondamentali. Io, ad esempio, quando sono andato in onda quella mattina annunciando Allegri alla Juventus, l’ho detto perché ero proprio sicuro, anticipando pure la diretta di mezz’ora su Sky Sport 24 per lanciare la notizia bomba”.

Quanti danni ha provocato la pandemia sul fronte calciomercato? Sono saltati piani importanti a causa del Covid?
Tante operazioni che molte società avrebbero voluto fare non sono state portate a termine a causa della difficoltà economica. Più che colpi non arrivati, parlerei di cessioni obbligate, che magari in altre situazioni non sarebbero mai avvenute. Io penso che l’Inter non avrebbe mai voluto cedere Lukaku o Hakimi ma costruire su di loro. Poi, la problematica del covid unita alle difficoltà societarie, hanno impedito all’Inter di trattenere i suoi giocatori migliori”.

Quali sono le sue sensazioni sulla sessione di calciomercato alle porte? Le squadre si sbilanceranno o rimanderanno tutto a fine stagione?
C’è grande paura da parte delle proprietà nel fare gli investimenti, dovuta al ritorno della pandemia. Alcune squadre sono obbligate a intervenire a gennaio, soprattutto quelle che devono salvarsi, ma più che acquisti si parlerà di prendere in prestito giocatori che hanno meno spazio da altre parti. Le squadre che invece hanno investito già, e sono quelle che fanno della proprietà la loro forza, sono Atalanta e Fiorentina che senza nemmeno aver dato il via il mercato hanno tirato fuori 15 milioni una e 22 milioni l’altra dimostrando di avere le idee chiare. Sono due eccezioni: l’Atalanta fa sempre grande trading, vende e compra, e la Fiorentina si porta avanti con il lavoro sapendo che a breve perderà Vlahovi”.

Qual è il colpo di mercato che si augura di raccontare nell’Almanacco del 2022? Le piacerebbe inserire anche alcune novità, come il mercato del calcio femminile?
Perché no? Mi piacerebbe dedicare una parte anche al calcio femminile, anche se magari ha meno retroscena e meno storytelling, con trattative forse meno misteriose del calcio maschile (ride, ndr). Penso che poi sicuramente Vlahović avrà una sua riconoscibilità, come anche Scamacca: credo che saranno le operazioni più interessanti del prossimo mercato estivo. Spero che ci siano trattative non troppo lineari, con un po’ di colpi di scena, così sarà più bello raccontare il dietro le quinte”.