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La grande realtà dell’Atalanta di Gasperini

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A cura di Lorenzo Bordiga

La Dea è un meraviglioso palcoscenico a livello nazionale ed europeo “Come nelle favole” canta Vasco Rossi; ma potrebbero cantarlo, anzi urlarlo, anche i tifosi dell’Atalanta. Perché è ormai evidente che la squadra di Gian Piero Gasperini – che siede sulla panchina bergamasca dal 2016 – non è più una favola, bensì un fantastico spot per il movimento calcistico italiano.
Già da un quinquennio i nerazzurri si qualificano per le coppe europee, incantando pubblico (tifosi avversari compresi) e addetti ai lavori. In questa stagione, poi, i ragazzi guidati da Gasperini hanno ingranato subito le marce alte anche in campionato, con un rendimento costante che ha loro permesso di rimanere sempre a ridosso delle posizioni di testa. C’è chi dice sia ancora presto per parlare di scudetto, ma alimentare i sogni è doveroso, soprattutto viste le concrete argomentazioni che li supportano; e di certo ai bergamaschi in questo periodo non mancano né i sogni né le argomentazioni, non foss’altro per quel soprannome “Dea” che spiega tutto.
Anche se, a ben vedere, quest’anno in Europa alla banda del ‘Gasp’ non è andata come nelle due stagioni precedenti. Nel 2019/2020 i nerazzurri arrivarono fino ai quarti di finale, perdendo contro il Psg, mentre lo scorso anno uscirono negli ottavi per mano del Real Madrid. Stavolta il cammino nell’Europa che conta si è interrotto al termine del girone di qualificazione, contro il Villareal che nella scorsa stagione aveva vinto l’Europa League. Dopo la sconfitta casalinga per 2-3 – con rimonta finale quasi sfiorata, dopo essere andata sotto (solo) nel punteggio per 0-3 – la Dea ha chiuso il girone al terzo posto, entrando così di diritto nella seconda coppa europea, l’Europa League. Smaltita la delusione, alla formazione del Gasp non resterà che provare a vender cara la pelle nell’ex Coppa Uefa, consapevole di poter provare ad arrivare fino in fondo, vivendo altre serate magiche. Perché, nonostante l’uscita anticipata dalla Champions, l’Atalanta rimane un fiore all’occhiello del calcio italiano.

Lo stile della Dea
Pur in un mondo estremamente competitivo, il risultato non può essere tutto; né può esserlo in uno sport in cui – oltre al risultato – pesano tecnica e tattica, qualità e quantità. In questo senso, i nerazzurri di Bergamo riassumono le loro peculiarità sotto la voce stile, e spirito di squadra. Perché la Dea, anche quando esce sconfitta dal campo, regala sempre uno spettacolo degno a chi ama il calcio, a prescindere dalla fede partigiana. I bergamaschi, infatti, interpretano il calcio contemporaneo come e più delle squadre italiane; e i risultati da cinque anni a questa parte sono sotto gli occhi di tutti. Tanto che la forza delle idee di Gasperini e la caratura morale dei suoi ragazzi fanno sempre brillare gli occhi dei tifosi atalantini. Ecco perché l’Atalanta può anche perdere, come contro il Villarreal; ma non tradisce. Ed è così che la Dea del Gasp è entrata di diritto fra le grandi d’Europa.

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