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 Nuova regola sugli impatriati: un aiuto per la crescita della Serie A?

Nuova regola sugli impatriati: un aiuto per la crescita della Serie A?

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impatriati Sportstar Magazine

Un aiuto alla Serie A potrebbe venire dal nuovo “Decreto Crescita” (il Decreto legge n. 34 pubblicato lo scorso 30 aprile nella Gazzetta Ufficiale). La normativa a favore dei cosiddeti “impatriati” prevede, infatti, che dal 1° maggio a chi si trasferisce in Italia per un minimo di 24 mesi e senza aver risieduto nella Penisola negli ultimi due anni (anche se non iscritto all’Aire, Anagrafe italiani residenti all’estero), l’Irpef venga tassata solo sul 30% dell’imponibile per un periodo di 5 anni.

Una norma che potrebbe avere effetti positivi su un allenatore molto richiesto sul mercato come Antonio Conte. Il tecnico leccese, infatti, dopo l’esperienza da ct con la Nazionale italiana, è stato ingaggiato dal Chelsea. L’avventura in Inghilterra è durata 2 anni, in cui ha percepito una retribuzione netta da 10 milioni di euro. Per chi volesse ingaggiarlo in Italia, quindi, con la normativa attuale e a quelle cifre, lo stipendio lordo di Conte peserebbe sulle casse del club per circa 17,5 milioni. Con la nuova normativa, invece, verrebbe tassato al 43% soltanto il 30% del reddito, riducendo lo stipendio lordo di Conte a circa 11,5 milioni, con un sostanziale risparmio di 6 milioni circa.

La norma è applicabile anche a chi non ha un ruolo “direttivo”, di conseguenza attuabile anche nei confronti dei giocatori, e prevede un beneficio fiscale più importante per le squadre del Sud: per i club della Basilicata, Campania, Abruzzo, Puglia, Calabria e Sicilia, infatti, l’imponibile scenderà al 10%.

Inoltre, secondo quanto evince dalla lettura del “Decreto Crescita“, la norma sugli “impatriati” sembrerebbe riguardare anche allenatori e calciatori non italiani: il testo parla, infatti, genericamente di lavoratori che non risiedano da 2 anni in Italia senza specificare se prima debbano aver abitato nel nostro Paese per un certo periodo.

Una normativa che ricorda molto la “legge Beckham” spagnola varata nel 2005 per agevolare i lavoratori stranieri in Spagna con introiti superiori ai 600.000 euro annuali (la tassazione fu ridotta dal 43% al 24%), e che segue la norma sui nuovi residenti fiscali e il forfait di 100mila euro per i proventi esteri sfruttata da Cristiano Ronaldo.

Questa direttiva potrebbe agevolare la crescita del nostro campionato, permettendo così alle nostre società di ingaggiare allenatori e calciatori che fino a qualche mese fa sembrava impossibile.