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Il Grande Torino, a 70 anni dalla tragedia di Superga

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Era il 4 maggio del 1949 quando alle 17.05 un aereo trimotore Fiat G.212 si schiantò contro il muro di sostegno della Basilica di Superga. All’interno di quell’aereo c’erano quasi tutti i giocatori del Grande Torino, dirigenti, accompagnatori e tre giornalisti sportivi (tra i quali il fondatore di Tuttosport, Renato Casalbore). L’aereo stava riportando a casa i calciatori da Lisbona, dove avevano disputato un’amichevole col Benfica, ma qualcosa andò storto.

Si parlò di condizioni meteorologiche avverse (c’era molta nebbia su Torino, quel pomeriggio), di un errore del pilota e ancora di un guasto tecnico al velivolo. Amato in tutta Italia e colonna portante della Nazionale di calcio, il Grande Torino fu una delle squadre più forti dell’intera storia del pallone giocato fino a quel momento.

Due giorni dopo, il 6 maggio 1949, quasi un milione di persone parteciparono ai funerali delle vittime di quel terribile incidente aereo. Tutta la città di Torino accolse i feretri, allineati a Palazzo Madama. Oltre alle rappresentanze di tutte le squadre italiane, era presente ai funerali anche un giovanissimo Andreotti, in nome del Governo italiano.

E con la tragedia ancora viva nei cuori degli sportivi, il campionato dovette continuare. Quella stagione 1948/49 fu conclusa dalla formazione giovanile del Torino, che chiuse il campionato disputando le ultime quattro gare. Vinse un anno già deciso dai giocatori deceduti a Superga. Al termine della stagione calcistica, fu organizzato un incontro allo stadio Comunale di Torino, per devolvere l’incasso ai familiari delle vittime. Ma la tragedia di Superga fu uno shock davvero difficile da superare. Si pensi che la Nazionale italiana, l’anno successivo, disputò i Mondiali di Calcio in Brasile. Ma per raggiungere l’altro continente, tutti i componenti azzurri decisero di partire in nave.

Sono passati 70 anni dalla strage di Superga, ma il Grande Torino vive anche nei cuori dei giovani d’oggi. Impossibile dimenticare. Merito anche della FIFA che, in ricordo della tragedia, proclamò il 4 maggio come “Giornata mondiale del gioco del calcio”.