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Football americano, a Denver il torneo che abbatte le barriere: è il Gay Bowl

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Un torneo di Football, senza placcaggi. 57 squadre provenienti da 22 città degli Stati Uniti si sono riunite per dare vita a un mini campionato. Obiettivo? Abbattere le barriere. Protagonisti dell’evento, tenutosi a Denver durante il Columbus Day, tutti quegli atleti Lgbt che promuovono i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender. È il Gay Bowl, la manifestazione organizzata dalla Ngffl, la National Gay Flag Football League.

Le squadre, suddivise in tre divisioni (una al femminile), si sono sfidate in una tre giorni di cinture alla vita e touchdown. La popolarità di questo torneo, che l’anno scorso si è svolto a Boston, grazie alla sponsorizzazione dei New England Patriots, è aumentata con il passare del tempo, nonostante le polemiche che furono sollevate da un pastore evangelico locale. Secondo Franklin Graham, infatti, la Lega del Football Lgbt promuoverebbe “uno stile di vita peccaminoso” – così come riportato sul settimanale Sportweek -.

Probabilmente, in seguito a questo rimprovero del pastore, il sostegno alla Lega Lgbt è aumentato esponenzialmente, e di conseguenza anche il successo del Gay Bowl, tanto da riuscire ad avere (in questa edizione) il supporto di ben 35 sponsor. Tra questi, anche colossi come United Airlines e Ups. Un dato che fa pensare, alla stregua dell’incremento del numero di squadre iscritte; si pensi che alla sua prima edizione, nel 2002, il Gay Bowl si appoggiava sulla partecipazione di sole tre squadre (Los Angeles, Boston e San Francisco). Per l’edizione dell’anno prossimo, invece, si prevede un successo che farà il giro del mondo. La località è stata già scelta: New York.